Dopo aver raccontato diverse storie dal Myanmar, ora è il momento dell’India: abbiamo chiesto al nostro staff di Jaipur di raccontarci la storia di Naman, un ragazzo che sta prendendo parte al programma di riabilitazione su base comunitaria Navchetan.  Ecco la sua storia!

 

“Naman è un bambino di 11 anni, primo di tre figli di Radheshyam e Bimala. È nato il 27.05.2009 nello slum di Jawaharnagar a Jaipur, nello stato del Rajasthan: è stato chiamato Naman che significa “Saluti”. Essendo il suo primo figlio, la madre ha ricevuto buone cure, controlli, e ha avuto una gravidanza regolare e un normale parto all’ospedale governativo Jaipur.  Alla nascita però, Naman aveva una frequenza cardiaca molto bassa e così è stato tenuto in incubatrice per 7 giorni. Il bambino non beveva a sufficienza e aveva poco fiato, così la madre ha iniziato a nutrirlo con latte materno dal cucchiaio. Quando aveva 6 mesi non stava facendo i giusti progressi e così il medico gli ha diagnosticato la paralisi cerebrale, con un 40% di ritardo mentale. I genitori hanno successivamente seguito le istruzioni del medico per i primi sei mesi, ma poi hanno interrotto tutto per seguire superstizioni e rituali religiosi per la sua guarigione. Non vedendo però alcun miglioramento, hanno poi rinunciato presto.

La madre allora iniziò a tentare di informarsi sulla storia della famiglia del padre di Naman e venne a sapere che due zii avevano avuto gli stessi problemi. Osservò anche che il cugino di primo grado di Naman, Sachin, aveva lo stesso problema. Le bambine della famiglia invece non mostravano simili caratteristiche; sembra essere una disabilità geneticamente trasmessa soprattutto ai maschi della famiglia.

Naman aveva 8 anni quando l’abbiamo incontrato nel 2018. Abbiamo suggerito ai genitori di portarlo al centro Navchetan per poter fare fisioterapia, ma inizialmente non erano disposti perché Naman ormai stava diventando alto, la madre non riusciva a portarlo e lui non riusciva a camminare senza qualcuno che lo tenesse. Dopo molte visite a domicilio però, hanno iniziato a portarlo al centro. Quando è arrivato era un bambino completamente dipendente dagli altri, incapace di stare in piedi. I movimenti di mani e gambe erano totalmente scoordinati, cadeva frequentemente e non era in grado di camminare senza supporto.

Il trattamento di fisioterapia e delle attività motorie e di motricità fine presso il centro gli hanno apportato un importante miglioramento e fiducia nella possibilità di camminare senza supporto; ora è in grado di gestire più autonomamente la sua vita ed è anche migliorato nelle sue capacità comunicative e nelle buone maniere. Infatti, adesso riesce a bere acqua da una tazza, mangiare cibo con il cucchiaio, scrivere lettere e numeri, salire e scendere le scale con il supporto del corrimano. Svolge attività della vita quotidiana come fare il bagno, pettinarsi i capelli, lavarsi i denti ecc. Sa indossare e togliere da solo i sandali e ha imparato a calciare la palla, lavare il piatto, pulire la stanza con una scopa.

Lo abbiamo aiutato anche con alcune questioni burocratiche. Ha ora il suo certificato di invalidità e il suo nome è stato incluso fra quelli dei disabili nei documenti di famiglia. Infine, abbiamo chiesto la pensione di invalidità e dal 2019 riceve 750 rupie al mese come invalidità dal governo.

Ha due sorelle minori che gli vogliono molto bene e si prendono cura di lui e anche lui vuole molto bene ai suoi genitori e fratelli! Ora lo stiamo preparando a inserirsi in una scuola governativa qui vicino, che gli permetta di frequentare anche il centro Navchetan per continuare con la fisioterapia e l’istruzione speciale”.

Quindi buona fortuna Naman! Sembra che i tuoi miglioramenti siano notevoli, e non vediamo l’ora di vederti alla scuola governativa con i tuoi compagni!