Purtroppo è ormai ufficiale che i primi casi di coronavirus siano stati registrati in Myanmar e anche i primi decessi. In caso di diffusione del virus la situazione sarebbe veramente critica, in quanto in tutto il paese sono solo 8 gli ospedali attrezzati per far fronte all’epidemia e i posti disponibili per terapia intensiva sono solo 70 tra Yangon e Mandalay.

Molte persone, in seguito agli ultimi sviluppi nel sud-est Asiatico, sono rientrate in massa in Myanmar dalla Thailandia e dalla Cina, dove si trovavano per lavoro. Il Ministero della Salute ha pubblicato il 5 aprile i dati: sono rientrate 45.498 persone nelle ultime due settimane di marzo. Purtroppo non è stato possibile controllare tutti questi rientri, in alcuni punti i confini sono aperti senza controlli, non potendo di conseguenza stimare esattamente quante persone siano rientrate e quante di esse siano effettivamente in quarantena al momento.

La situazione politica è molto delicata, e in questi ultimi giorni e’ cresciuta la consapevolezza e il timore (sanitario e politico) per quanto sta accadendo.

Il governo ha fatto un appello per ricercare siti adeguati per rispondere a diversi tipi di esigenze.
La prima fra tutte, è quella di trovare luoghi dove i casi sospetti possano entrare in quarantena. Cercano strutture grandi, attrezzate, con letti, con possibilità di mangiare, avere prima assistenza.

Lo staff di New Humanity in loco si è interrogato su come rispondere a questa esigenza. Il tempo che stiamo vivendo ci interpella molto, non solo come organizzazione, ma come umanità. E’ troppo presto per fare ogni tipo di considerazione, ma crediamo che questo virus stia sfidando non solo il corpo, ma tanti livelli della società, della psiche, della fede. I corpi si cureranno con la distanza, ma lo spirito e la psiche hanno bisogno di vicinanza. Per questa ragione, abbiamo deciso di aprire la  House of Dreams

di Taunggyi a questa esigenza che questo popolo e ogni altro popolo sta vivendo: corpi che si ammalano, spiriti in solitudine.
La House of Dreams è un centro residenziale per la cura e la riabilitazione di persone con problemi di dipendenze, piaga molto diffusa in Myanmar.  

Al momento nella House of Dreams non sono presenti ospiti, poiché alla conclusione dell’ultimo percorso di riabilitazione dalle dipendenze tutti gli ospiti sono rientrati ai villaggi presso le loro famiglie. Il prossimo gruppo era previsto per la fine di aprile, ma con l’emergenza in corso non si sa quando si potrà riprendere il percorso riabilitativo. Il program manager della House of Dreams ha proposto allo staff di rispondere a questa esigenza del governo mettendo a disposizione la casa per assistere le persone in quarantena, e, dopo iniziali una valutazione iniziale sulla possibilità di mettere in sicurezza lo stabile e sulla propria sicurezza, lo staff ha comunque deciso di mettersi a disposizione per questa nuova esigenza. Dopo vari contatti col governo locale la House of Dreams è ora inserita nella lista delle strutture per l’accoglienza, il nostro staff ha già provveduto a riorganizzare la casa secondo le misure indicate e a rifornire la casa in vista dell’accoglienza.

Si prevedono i primi arrivi già in settimana e New Humanity International ha già destinato dei fondi per affrontare le spese dovute a questa prima risposta all’emergenza.

Un altro aspetto molto importante riguarda l’assistenza ai centri che supportiamo: non si può più accedere per fornire i servizi di riabilitazione che assicuravamo, ma stiamo comunque dando continuità al supporto di alimentari e materiale igienico.

Siamo molto preoccupati per la situazione nei villaggi rurali, dove le persone non possono più andare a lavorare o andare in città per vendere quello che producono.

Il nostro staff nello Shan State si sta organizzando per portare aiuti alimentari all’ingresso dei villaggi, di modo da poterli consegnare alle famiglie che supportiamo nel programma per la disabilità.

A Yangon infine continua il supporto a distanza al riformatorio, con un incremento delle visite mediche e delle forniture di materiale igienico e sanitario.

La situazione è molto seria, come in molti altri contesti, e New Humanity sta iniziando a reagire mettendo in campo risposte di emergenza che sono possibili solo grazie ai nostri donatori privati e all’incredibile dedizione del nostro staff in loco.

Grazie a tutti, vi terremo aggiornati.