In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne vogliamo proporvi la storia di Urmila, una storia di forza e di auto-determinazione, un grande esempio di emancipazione femminile, che viene da una baraccopoli di Jaipur dove lavora con i bimbi disabili del nostro programma Navchetan.
Abbiamo conosciuto Urmila nel 2019. Si è presentata alle selezioni per il posto vacante di Riabilitatore su Base Comunitaria presso il nostro programma Navchetan , a Jaipur, in India.
UNA FAMIGLIA TROPPO TRADIZIONALE
Urmila aveva due bimbi di 3 e 5 anni e viveva con loro nello slum di Jawahar Nagar, vicino alla famiglia del marito. La famiglia del marito è molto tradizionale e non voleva assolutamente che Urmila uscisse dallo slum, men che meno che andasse a lavorare… “che mamma degenere, e poi chi ci pensa ai figli?”, queste erano le frasi che le rivolgevano quando provava ad accennare a questi argomenti.
IL CORAGGIO DI UNA SCELTA
Un giorno di giugno 2019 ha preso coraggio ed è andata di nascosto a fare il colloquio, il nostro staff la ha incontrata e lei ha confessato in tutta onestà di non aver mai lavorato e di non aver mai avuto a che fare con persone con disabilità. Per questo motivo sono state selezionate altre persone, che però hanno poi dimostrato di avere molti pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità, considerandole di una “casta” inferiore (in India, soprattutto negli slum, sono ancora molto diffuse, purtroppo, le divisioni in caste). A settembre 2019 Urmila ha ricevuto una chiamata da Lavina, la nostra coordinatrice, che le proponeva di andare a fare una prova. Urmila era al settimo cielo, ma anche molto preoccupata per due motivi: aveva paura di non essere in grado di relazionarsi bene con le persone con disabilità e la preoccupazione più grande era sicuramente quella che la famiglia di suo marito la scoprisse … in fondo doveva proprio andare a lavorare con le famiglie del suo slum, è vero che è uno slum immenso ma le voci girano e prima o poi lo avrebbero scoperto …
L’INIZIO DI UNA NUOVA AVVENTURA
Ha inizio così l’avventura di Urmila con Navchetan, un po’ titubante e un po’ preoccupata ma anche molto entusiasta per questa nuova sfida. Ha iniziato ad andare in giro con il nostro staff a incontrare le famiglie dei bimbi con disabilità dello slum e immediatamente hanno notato quanto fosse disponibile e amorevole con tutti, senza alcun pregiudizio. E’ stata subito assunta ed è stata affiancata per i primi mesi, per formarla sulla disabilità e soprattutto per mostrarle come supportare le famiglie nel vedere riconosciuti i loro diritti, anche accompagnandole direttamente nei vari uffici e ospedali della città.
La prima volta che è stata negli ospedali o al grande centro di Mahaveer era terrorizzata all’idea che avrebbe poi dovuto essere lei a portare le famiglie in quei posti così caotici, ma poi col passare del tempo ha preso confidenza ed è diventata lei la referente per le famiglie del territorio, pian piano si rivolgevano tutti a lei per tutto quello che riguardava la disabilità e lei sentiva di essere riconosciuta nel suo lavoro, di avere un valore.
I PROBLEMI CON IL MARITO E LA FAMIGLIA
Come aveva temuto fin dall’inizio, la famiglia del marito non ci ha messo molto a scoprire del suo nuovo lavoro. Il marito si è arrabbiato moltissimo e hanno avuto delle liti furiose, i parenti non potevano sopportare l’onta di una “madre lavoratrice”. Ma Urmila ormai, dopo aver iniziato a lavorare per vedere riconosciuti i diritti dei bimbi con disabilità, aveva capito di avere anche lei dei diritti, e ha scoperto di voler combattere anche per sé stessa e per i suoi diritti.
Ha quindi continuato a lavorare per Navchetan nonostante quello che dicevano i parenti e le liti col marito, hanno avuto parecchi momenti di tensione a casa e il loro matrimonio sembrava davvero a rischio. Urmila però ha sempre tenuto duro ed è arrivata a dire al marito che se la metteva in condizioni di scegliere tra lui e il suo lavoro lei avrebbe scelto il lavoro, ormai si sentiva più in famiglia quando lavorava con Navchetan che con i suoi parenti.
IL RISCATTO DI URMILA
Col passare del tempo, Urmila ha iniziato a guadagnare i soldi e con quei soldi ha potuto permettersi di mandare i figli a scuola e garantire loro una buona educazione, e mentre loro erano a scuola aveva inoltre la possibilità di lavorare senza sentirsi troppo in colpa per la sua assenza. Grazie al suo stipendio è riuscita inoltre a terminare gli studi e a conseguire il diploma. Per conto di Navchetan coordina anche gli incontri delle famiglie ed è diventata la leader di alcuni di questi gruppi, quindi ora quando va in giro nello slum è molto conosciuta e rispettata.
Vedendo quanto è riconosciuta nello slum, anche la sua famiglia ha finito col rispettarla e con l’ammettere che ha fatto la scelta giusta e che anche lei può essere una risorsa preziosa non solo per la sua famiglia ma per tutta la comunità.
Una storia potente di testimonianza da parte di Urmila per tutte le donne nel mondo che stanno combattendo per i propri diritti!
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