ROMPIAMO IL SILENZIO: AGGIORNAMENTI DAL MYANMAR

ROMPIAMO IL SILENZIO: AGGIORNAMENTI DAL MYANMAR

Del Myanmar non si sente più parlare ormai, per l’opinione pubblica la situazione sembrerebbe quasi essere risolta, mentre la realtà è ben diversa. La situazione è ancora più critica, trasformata ormai in guerra civile in alcune zone del paese e bisogna parlarne per non lasciarli soli.

Ecco perchè la nostra coordinatrice, Francesca Benigno, e il nostro project manager in loco, Barnabas Arockiasamy, hanno partecipato alla scorsa puntata del tappeto volante del centro PIME.

Qui vi proponiamo la puntata, sono solo pochi minuti con cui cerchiamo di approfondire la situazione del Myanmar per rompere il silenzio mediatico che ormai da troppo tempo pesa mentre i nostri amici birmani continuano a lottare e soffrire.

DAYAMIT COMMUNITY COLLEGE: UN AGGIORNAMENTO DAL CAMPO

DAYAMIT COMMUNITY COLLEGE: UN AGGIORNAMENTO DAL CAMPO

Nella periferia di Yangon, nel quartiere di Dala, abbiamo avviato un nuovo progetto a inizio 2021. Il Dayamit Community College ha aperto le porte ufficialmente lo scorso maggio avviando corsi professionali per 40 ragazzi che avevano abbandonato la scuola.

Nonostante la situazione di incertezza creatasi dopo il colpo di stato il nostro staff locale era ormai pronto e abbiamo voluto quindi portare avanti il progetto, seppur con rischi concreti. Il nostro sforzo è stato premiato e ora i primi ragazzi stanno per concludere il loro percorso formativo professionale.

Nel periodo dei corsi abbiamo dovuto affrontare un’altra grande sfida, l’ondata del Covid di luglio, che è stata la peggiore dall’inizio della pandemia in Myanmar e che ha colpito soprattutto Yangon. Abbiamo dovuto interrompere i corsi per qualche settimana e al momento della ripresa molte famiglie avevano paura a mandare i ragazzi. 

Su questo fronte è stata molto importante anche la presenza del nostro psicologo, Jose Estevao magro, che ha portato avanti degli incontri di life skills motivando i ragazzi e aiutandoli a crescere non solo professionalmente, ma anche umanamente e psicologicamente.

Nonostante tutte le difficoltà incontrate i corsi di sartoria, cucito, cucina, informatica, inglese e contabilità stanno ora volgendo al termine e presto inizieranno il periodo di tirocinio formativo in varie aziende locali.

Molti di questi ragazzi non avrebbero avuto possibilità di accedere ad un corso di formazione in altro modo, sia per l’evidente stato di emarginazione che per il periodo in cui stiamo vivendo. Dall’inizio del Covid nel paese le scuole rimaste chiuse fino allo scorso 1 novembre, senza la possibilità di accedere alla didattica a distanza, impensabile in un simile contesto. Un anno e mezzo di interruzione educativa è un’assenza grave in un paese in via di sviluppo, che potrebbe avere conseguenze drammatiche. E’ anche per questo motivo che abbiamo deciso di scommettere sul Dayamit Community College, per garantire educazione e formazione a quei ragazzi in particolare, a maggior ragione in un contesto storico e sociale in generale caratterizzato da una significativa povertà educativo-formativa.

In questo stesso contesto si stanno inoltre ponendo le basi per avviare un programma di Riabilitazione su Base Comunitaria (RBC), grazie alla collaborazione della Fondazione don Carlo Gnocchi, per le famiglie con bambini con disabilità. Dopo una prima fase di valutazione dei bisogni e studio di fattibilità ora siamo nella fase di selezione del personale e programmazione, per avviare il programma con l’inizio del 2022. In un quartiere come questo, dove i servizi non sono garantiti, i bisogni sono tanti e man mano che emergono cerchiamo risorse per poter rispondere. L’approccio della RBC ci permetterà così di dare una risposta concreta anche ai bisogni sempre più emergenti legati al mondo della disabilità.

Il nostro intervento nel quartiere si delinea quindi, al momento, su tre fronti: educativo col Dayamit Community College, sociale con la campagna Food for Myanmar e le distribuzioni alimentari, e riabilitativo con il nuovo programma di RBC.

Vi aggiorneremo presto sui prossimi sviluppi, per ora non possiamo fare altro che ringraziare il nostro staff locale e internazionale a Yangon, che con la propria dedizione e determinazione ha permesso la realizzazione di tutto questo nonostante tutto indicasse il contrario.

 

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– Dayamit Community College 

NANG WIN, COSTRUENDO IL PROPRIO FUTURO

NANG WIN, COSTRUENDO IL PROPRIO FUTURO

Le scuole sono chiuse…ma grazie a New Humanity posso imparare ancora e costruirmi un futuro!”

 

Ecco la storia di Nang Win, che, nonostante la chiusura delle scuole a causa del Covid 19, ha potuto partecipare ai corsi professionali organizzati da NHI e sogna ora di poter essere di supporto alla sua famiglia.

Nang win

“Mi chiamo Nang Win Win Nwei e ho 18 anni. Vengo dal villaggio di Ho Nar nella provincia di Taunggyi e sono la figlia maggiore di tre fratelli. Mio papà, i miei fratelli ed io viviamo con la famiglia del nonno e questa famiglia allargata conta 14 membri. Mia mamma ci ha lasciato quattro anni fa perché mio papà è un ubriacone disoccupato e continuava a chiederle soldi. Quando ci ha lasciati, io e mia sorella siamo state mandate dal nonno alla scuola monastica per continuare la nostra istruzione, perché nessuno a casa poteva mantenerci. All’epoca ero nell’ottava classe mentre mia sorella era nella quinta.

 

Siamo state nella scuola monastica per tre anni fino alla diffusione del Covid-19 in Myanmar, all’inizio del 2020, quando siamo state rimandate a casa.

 

Non ho quindi potuto continuare i miei studi in altro modo perché tutte le scuole erano chiuse e non hanno ancora riaperto a tutt’oggi.

 

Nella prima settimana di maggio 2021, il capo villaggio ha annunciato che NHI stava accogliendo richieste per partecipare a un corso di cucito per adolescenti, dando priorità alle famiglie vulnerabili. Appena sentita la notizia ero molto eccitata all’idea e ho fatto subito domanda perché sono molto interessata alla sartoria e al design. Sono stata molto felice di avere la chance di partecipare al corso dal 7 maggio 2021.

Nang Win

Prima di iniziare questo corso lavoravo nei campi di mio nonno o come lavoratrice a giornata in altri campi, ma il lavoro nei campi è molto impegnativo e stancante. Adesso che sto studiando sartoria ho una nuova speranza: mi applicherò molto e cercherò di diventare una brava sarta, di modo da aprire un negozio a casa e supportare la mia famiglia.

A causa del Covid 19 non ho potuto proseguire gli studi e ormai sono cresciuta e diventata troppo grande, quindi penso che sia meglio iniziare a pensare ad un orientamento professionale per poter contribuire all’economia della famiglia.

 

Frequentando il corso ho potuto conoscere nuovi amici ed è proprio bello poter imparare con loro. La formatrice è davvero paziente e ci spiega ogni dettaglio finchè non ci è chiaro.

 

Mi sento davvero grata nei confronti di New Humanity International per averci dato la possibilità di imparare e costruire così il nostro futuro. Prometto che continuerò a perfezionarmi e a migliorare le mie abilità anche dopo la fine del training.”

 

E noi ti auguriamo di raggiungere i tuoi obiettivi, cara Nang Win!

Questo ed altri corsi fanno parte di un programma più ampio che sviluppiamo nella zona di Taunggyi e Kyaing Tong grazie al supporto di OBOS e altri donatori. Qui potete trovare tutti i dettagli del programma.

 

DAYAMIT COMMUNITY COLLEGE: APERTO IL NUOVO CENTRO PER GIOVANI A DALA

DAYAMIT COMMUNITY COLLEGE: APERTO IL NUOVO CENTRO PER GIOVANI A DALA

In un periodo carico di difficoltà e in cui la pandemia di covid tenta di farsi strada di nuovo fra la popolazione birmana, ciò che accade a Dala, periferia sud di Yangon, sembra la cura perfetta ad ogni possibile sconforto.

Qui infatti a giovani ragazzi e ragazze viene data una nuova chance presso il neonato Dayamit Community College, dove un nuovo progetto supporta la loro educazione e formazione professionale. “Molti di loro- ci racconta il direttore del centro comunitario- avevano lasciato la scuola per aiutare la famiglia facendo dei lavoretti saltuari ma che non generavano reddito sicuro; ora li hanno abbandonati per frequentare i corsi del community college e darsi una nuova opportunità”.

Nato ad aprile, il nuovo progetto vuole sostenere questi ragazzi nella loro formazione umana, scolastica e professionale, offrendo un luogo di incontro. Inizialmente i ragazzi erano a casa per la chiusura delle scuole a causa del lockdown, quindi la proposta è partita più lentamente, ma ora le attività sono a pieno regime.

Ma che cosa succede ogni giorno fra le mura del Dayamit Community College a Dala?

Dal lunedì al venerdì i ragazzi frequentano corsi di inglese, informatica, contabilità e lifeskill: sono discipline pensate per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro. I momenti dedicati alle lifeskill sono portati avanti da un team specializzato con la presenza di uno psicologo. I ragazzi mettono alla prova soft skill ad esempio in dinamiche di gruppo, di teamwork e collaborazione.

Inoltre, parte fondamentale del progetto sono i corsi professionali a cui possono partecipare tutti i ragazzi a scelta, a seconda di cosa interessa loro. “Possono provare tante diverse professioni per poi capire ciò che più li appassiona e che vogliono far diventare il proprio lavoro”, prosegue il direttore. In questi primi mesi sono partiti corsi di catering, sartoria e musica.

Un giorno a settimana inoltre il centro ospita attività con ragazzi disabili e questa è occasione di sensibilizzazione per i ragazzi che lo frequentano. Una volta al mese viene proposto un incontro con i collaboratori del progetto di Riabilitazione su Base Comunitaria sulla disabilità.

In più adesso durante alcune giornate vengono ospitati al centro anche 10 bambini di un orfanotrofio vicino. A loro viene offerto un corso di alfabetizzazione e un luogo di gioco e incontro: hanno instaurato un bellissimo rapporto con i ragazzi della scuola, che sono più grandi e si sono presi a cuore la presenza dei loro amici più piccoli.

Tutto questo rende il nuovo centro un luogo davvero speciale, di incontro, crescita, per migliorare sé stessi e imparare a conoscersi e a individuare il posto giusto per ognuno all’interno della comunità locale.

Ormai le attività sono solide, proseguono giorno dopo giorno e c’è molta voglia di imparare e mettersi in gioco fra i ragazzi! È stato piantato un semino che germoglia e cresce a dismisura: in bocca al lupo al Dayamit Community College!

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ONORIFICENZA DELL’ORDINE DELLA STELLA D’ITALIA AL NOSTRO DIRETTORE PAESE LIVIO MAGGI

ONORIFICENZA DELL’ORDINE DELLA STELLA D’ITALIA AL NOSTRO DIRETTORE PAESE LIVIO MAGGI

Se il 28 giugno 2021 al mattino era un giorno come gli altri, aveva certamente in serbo delle sorprese che lo hanno reso un giorno memorabile per la storia di New Humanity in Myanmar.

Lunedì 28 Giugno al nostro Direttore Paese Livio Maggi è stata conferita l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia, da parte dell’Ambasciatrice italiana a Yangon, Alessandra Schiavo, a nome del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Come ha ricordato l’Ambasciatrice, l’Ordine della Stella d’Italia è stato istituito nel 2011 per premiare coloro che promuovono relazioni bilaterali positive fra l’Italia e il Paese in cui operano; è per i legami di amicizia semplici e disinteressati che Livio Maggi è stato insignito di questa Onorificenza e per, citando l’Ambasciatrice, “la semplicità e concretezza con cui avete- insieme a New Humanity International- realizzato tantissime iniziative pregevoli, mettendo a frutto ogni singolo Kyat dei fondi che avete raccolto”.

Non possiamo inoltre non ricordare con orgoglio una frase di Laozi che L’Ambasciatrice Alessandra Schiavo ha riportato nel suo discorso di ieri: “Non cercare di risplendere come la giada; sii semplice come la pietra”. Parla di un operato e di un lavoro semplice ma concreto, trasparente e disinteressato, fatto spesso nel silenzio ma vicino alla popolazione birmana e vicino a chi ha bisogno: vicino a molte persone che oggi chiamiamo amici.

Dall’Italia, dal Myanmar, dal Camerun, amici e parenti si sono stretti attorno all’Ambasciata a Yangon per condividere questo momento. Livio Maggi è stato il primo cittadino italiano in Myanmar a ricevere questo riconoscimento, che tiene viva la speranza e l’impegno instancabile e costante di tanti che si adoperano ogni giorno per promuovere insieme a lui questo rapporto di amicizia e vicinanza con la popolazione birmana.

New Humanity International si riunisce per condividere la gioia del suo Country Director in Myanmar: l’esempio che ci ha dato e che ieri è stato riconosciuto con l’Onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia ci rende sicuri di essere guidati nella giusta direzione, verso un rapporto di vera amicizia e collaborazione con la popolazione birmana, che nella sua semplicità risplende di autenticità.

 

AGGIORNAMENTO DAL MYANMAR

AGGIORNAMENTO DAL MYANMAR

La campagna Food for Myanmar continua. Con il ricavato finora abbiamo già consegnato beni di prima necessità a più di 200 famiglie, ma la situazione richiede ancora un concreto aiuto. Il nostro Direttore Paese da Yangon ci aggiorna sulla situazione con questa lettera:

 

Cari amici e sostenitori,

 

spero che questa lettera trovi bene voi e le vostre famiglie, nonostante sappia che anche in Italia le difficoltà in questo periodo non siano mancate. E non manchino tuttora.

In Myanmar, come sapete, viviamo tempi difficili, e molte famiglie attraversano momenti faticosi senza avere più un reddito su cui contare e con il clima di tensione che non accenna a distendersi.

Vorrei ringraziare uno ad uno voi che vi siete lasciati coinvolgere dalla campagna Food for Myanmar di New Humanity: ci avete dato l’opportunità di dare un immediato aiuto concreto alla popolazione.

Grazie al vostro sostegno, nell’ultimo periodo abbiamo distribuito infatti sacchi di riso, cipolle, olio e latte in polvere per bambini alle famiglie più bisognose. Abbiamo cercato di avere una particolare attenzione per le famiglie che non hanno più un reddito, agli anziani soli, o le famiglie con membri con disabilità. Finora ne abbiamo raggiunte 227, ma purtroppo il bisogno di raggiungerne molte altre sta crescendo continuamente.

Vivendo questo clima qui a Yangon, è incoraggiante pensare come da lontano arrivi il supporto di tanti di voi che vogliono condividere questa volontà di stare al fianco della popolazione che soffre: sentire la vostra concreta vicinanza ci fa puntare più in alto, e voler raggiungere ancor più persone.

Ringrazio di nuovo e sinceramente tutti voi per le vostre donazioni: piccole o grandi, messe insieme ci danno la possibilità di sostenere da vicino la popolazione, in modo semplice ma concreto ed immediato.

L’emergenza purtroppo non è finita, e la campagna Food for Myanmar continua: grazie, a chi vorrà continuare a sostenere questo progetto di distribuzione di beni di prima necessità con una donazione, oppure a condividerlo con gli amici, a parlarne con qualche conoscente aiutandoci a diffonderlo. Il vostro gesto avrà un concreto risvolto subito! Un sincero grazie a tutti.

Con un rinnovato augurio di ogni bene, sperando che in Italia il rilassamento delle normative anti-covid vi porti un po’ di serenità,

un caro saluto